Archive for the 'brand 2.0' Category

Le contraddizioni del brand Mars

Poche settimane fa Skittle, brand posseduto da Mars, ha lanciato il suo nuovo sito, realizzato in pieno stile “social media”. Il menù, costruito in maniera simpatica ma a mio parere alquanto fastidiosa, permette all’utente di visitare: la pagina media che, proprio come l’home page del sito, è formata dalla schermata del canale Skittles di You Tube, Chatter, che riprende tutti i cinguettii degli utenti che twittano frasi con al loro interno il nome del brand ed infine Friends che ripropone la pagina Skittles di Facebook.

Un’idea decisamente originale che vede concretizzarsi tutte le teorie tanto acclamate online intorno al potere del consum-attore e all’iportanza degli ugc.

Peccato si inizino ad avere dubbi sul fatto che Mars stia facendo vedere tutti i contenuti twittati. Parrebbe infatti che il brand, dopo aver ricevuto qualche critica (come è normale che sia), abbia cominciato a moderare i commenti.

Ma non è finita qui…

Sempre Mars, di recente, ha tenuto online un altro atteggiamento poco “social”. Dopo essersi resa conto dell’esistenza di snckrz, sito creato dall’agenzia Poke che permetteva agli utenti di prendere il logo Snickers e personalizzarselo, ha infatti voluto che il sito chiudesse, come ovviamente è accaduto.  Quali siano state le motivazioni che hanno spinto Mars ha prendere questa decisione è difficile capirlo: il sito, che aveva attirato più di 80.000 utenti, offriva a Snickers pubblicità gratuita, oltretutto offrendo un’immagine del brand perfettamente in linea con quella che Mars stava già cercando di costruire con la sua campagna Snickers Speack.

Una vicenda piena di contraddizioni ma che permette di porre in evidenza le grandi difficoltà che vivono i marketers nel lasciare il proprio brand nelle mani degli utenti.

fonte: Culture-buzz – A No to UGC: Non-official Snickers Site Closed

Riassumiamo: i Social Media e la Corporate Reputation

Finalmente ci siamo: giovedì 19 mattina mi laureo! 🙂

Brand 2.0 è un blog nato dalla volontà di dimostrare come i social media siano territori capaci di creare, sviluppare e migliorare le relazioni tra i brand e i loro stakeholders. Un’esperienza di personal branding che in oltre sette mesi di vita è riuscita a confermare quanto a inizio tesi avevo solo potuto ipotizzare a fronte di studi teorici: se in questo arco di tempo sono infatti stata in grado di costruire una mia immagine e reputazione online, lo stesso possono fare i brand, investendo nel sempre più importante capitale relazionale.

Ringrazio quindi tutti coloro coi quali ho avuto modo di conversare ed intrecciare relazioni più o meno profonde in questi pochi ma intensi mesi di attività online. Persone che mi hanno permesso di comprendere il mondo del web 2.o e di appassionarmici.

Questo però non è un addio: quando si inizia a vivere la Rete ce ne si innamora per cui Brand 2.0 rimane la mia “seconda casa”.

Sotto una breve presentazione della mia tesi: “Il tuo nome ti precede”. Corporate Reputation, asset strategico per costruire vantaggio competitivo sui mercati globali.

Buona lettura!

Citroën: un Brand 2.0

citroen_logo1Oggi scopro (un po’ in ritardo) che anche Citroën ha aperto il suo Corporate Blog.

Ancora i commenti non sono tantissimi ma quelli che ho letto sembrano raggiungere il fine per cui solitamente un brand decide di aprire spazi conversazionali, ovvero confrontarsi. Sul blog infatti si è parlato ad esempio del lancio ad inizio 2009 della nuova C3 Picasso suscitando diverse domande sull’alimentazione della macchina e in un altro post ho letto tra i commenti di lamentele sul funzionamento del crick della loro Citroën. Insomma, pochi commenti ma molte informazioni.

Carina inoltre la presentazione di Andrea nella pagina about:

Tutto questo Citroën lo farà con l’aiuto di una persona che per i lettori sarà un interlocutore esperto e preparato. Si chiama Andrea e sarà il padrone di casa del blog, colui che ha un contatto diretto con Citroën.

Per gli utenti è rassicurante sapere con chi si parla e che c’è una persona responsabile del blog.

Nel Blogroll troverete poi, oltre ai link ai mini siti dedicati ai diversi modelli di Citroën, anche la Citroën Web Tv.

I presupposti sembrano esserci tutti. Citroën entra quindi tra i miei Brand 2.0.

Un’ultima cosa: grazie al post di Ottokin pubblicato sul suo Bloggokin oltre ad essere venuta a conoscenza del blog di Citroën ho potuto notare il restyling del logo. Veramente bello anche il nuovo spot della marca automobilistica francese.

Oral-B si affida al buzz marketing

Avete un buon prodotto? Quale metodo migliore per pubblicizzarlo se non farlo provare ai vostri possibili futuri consumatori? Le persone amano parlare delle marche e delle esperienze vissute attraverso di esse, innescando così il tanto amato passaparola. Sia che il vostro prodotto venga apprezzato sia che non soddisfi le aspettative create, gli utenti ne parleranno, con un’unica grande differenza: il cliente soddisfatto tenderà a parlarne ad una media di 3,5 persone, mentre quello insoddisfatto lo riferirà a circa 7-8 persone.

Conscia di questo Oral-B ha deciso di affidarsi al buzz marketing per la promozione del suo spazzolino elettrico Professional Care 8500 series inviando ad alcuni blogger, tra cui la sottoscritta, il loro prodotto.


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Ancora abituata allo spazzolino manuale, passare a quello elettrico è stato per me un bel cambiamento. Come facilmente comprensibile la pulizia dei denti è molto più profonda ed accurata, soprattutto grazie alle cinque diverse testine in dotazione (in realtà sono sei, quella più comunemente utilizzata è doppia).

Il motivo per cui però non mi ero ancora decisa a passare allo spazzolino elettrico era la scomodità: credevo fosse più complicato da pulire e da portare in giro. Viceversa grazie al suo comparto portaspazzolini che permette di smontare ogni volta la testina, quindi mantenere entrambi puliti e alla sua lunga ricarica (circa 2 settimane), questi problemi non si sono presentati anzi, c’è anche un comodo astuccio che permette di portarlo in giro.

Naturalmente quando abbiamo accettato di partecipare al buzz, Promodigital, l’agenzia che ha curato la campagna, ci ha chiesto di raccontare attraverso un post la nostra esperienza con Oral-B ProfessionalCare 8500 senza alcun vincolo. La mia è stata decisamente positiva e non posso che palar bene di questo prodotto. Un’ultima cosa: lo slogan che accompagna la promozione dello spazzolino “per una sensazione di pulizia come dal dentista” , nonostante i toni sensazionalistici tipici della comunicazione pubblicitaria (iperealtà), ha un fondo di verità: i denti sono effettivamente più lisci e bianchi e la sensazione ricorda quella di quando esci dal dentista, sperando però, grazie ad Oral-B ProfessionalCare 8500, di doverci andare il meno possibile!

Il passaparola che innesco io è sicuramente positivo. Adesso però voglio sapere da voi: cosa ne pensate della strategia di comunicazione utilizzata da Oral-B? Ha fatto bene ad affidarsi al buzz marketing? Io credo proprio di si.

Se invece volete far sapere la vostra opinione sul mondo degli spazzolini eccovi un test che fa al caso vostro.

Techlovers, racconta la tua storia tecnologica

techloversA Dicembre è capitato anche a voi come a me di vedere uno strano video in cui un insolito Alessandro Haber nei panni di un Babbo Natale Scatenato, a capo di un sedicente Fronte di Liberazione dei Babbi Natale, dava appuntamento a tutti per un flashmob in P.za Gramsci a Milano? Se avete seguito la singolare vicenda sapete già cosa vi sto per raccontare.

La scoperta io l’ho fatta quando un amico mi ha suggerito su Facebook di aggiungere tra i miei contatti Babbo Natale Scatenato. Non ho saputo resistere alla curiosità e ho accettato l’invito. Si trattava di Techlovers, un progetto firmato Tim che invita gli italiani a raccontare le proprie storie di felicità (e infelicità) tecnologica.

Un’iniziativa interessante forse più che per i babbo natale radunati, comunque davvero simpatici, capaci di attirare l’attenzione e creare suspance, per la voglia che dimostra il brand di abbracciare il mondo del 2.0 e di avvicinarsi al suo pubblico, soprattutto quello più giovane, coinvolgendolo.

Dopo tutto per telefono non facciamo altro che raccontare storie. Grazie a Techlovers possiamo farlo in pieno stile 2.0. “Testimonial” dell’iniziativa è Robin Good che in un video pubblicato sul canale di YouTube di Techlovers racconta come la sua vita lavorativa sia stata stravolta dallo sviluppo del web. Direi un bell’esempio di storia di felicità. 😉

Arrivo un po’ tardi ma fino al 25 gennaio siete ancora in tempo per caricare il vostro video sul sito o registrarvi in video-capture. La Giuria selezionerà quindi 16 storie che verranno approfondite dal 2 febbraio al 16 marzo con materiali video realizzati dalla produzione di Techlovers. I cinque video più votati passeranno quindi alla fase finale del contest. I voti ricevuti tra il 16 e il 22 marzo determineranno i vincitori. I primi tre classificati riceveranno in premio computer portatili e smartphone.

Cosa aspettate? Raccontate anche voi la vostra “storia tecnologica”.

Sergio Sarnari è salvo! e la Mosaico Arredamenti?

La Mosaico Arredamenti non ha portato avanti la querela contro Sergio Sarnari. Denuncia che aveva fatto discutere l’intera blogosfera.

Un brand che ha testato in prima persona la forza del web 2.0 rimettendoci “la faccia”: se quando le cose vanno bene non è facile capire il valore di una buona reputazione online, quando viceversa accadono vicende come questa è molto facile comprendere i danni subiti dalla marca.

I molti blogger che avevano firmato la lettera indirizzata alla Mosaico Arredamenti, avevano promesso di dare visibilità all’eventuale scelta dell’azienda di non dar seguito alla denuncia, permettendo al brand di risollevare in parte la propria reputazione. Ad oggi digitando Mosaico Arredamenti su Google la situazione è ancora grave. Vedremo se cambierà qualcosa ma di certo l’azienda dovrà impegnarsi ancora molto.

La reputazione di un brand, come quella di un individuo, si costruisce con tempo e dedizione. Distruggerla è un secondo: basta sbagliare una volta per rovinare il lavoro di tutta una vita. Riconquistare la fiducia degli altri non è un’operazione semplice.

Se è vero però che “sbagliando s’impara”, forse capiterà ancora di conversare sulla Mosaico Arredamenti, magari questa volta per una sua “mossa azzeccata”.

I partiti politici devono trasformarsi in Brand 2.0

Anche i partiti politici, fino ad ora attaccati ai tradizionali siti vetrina, si sono accorti dell’evoluzione del web in 2.0. Alcuni dei politici più chiacchierati stanno infatti cercando di imparare logiche e linguaggi dei social media per conversare coi propri elettori.

Nello specifico il ministro Gelmini ha pubblicato il suo secondo video e aperto un proprio canale su YouTube, mentre Brunetta e Veltroni hanno una pagina su Facebook, con rispettivamente 18.841 e 14.537 tifosi. Operazioni di Personal Branding che vogliono conquistare consensi e, nel caso del Ministro dell’Istruzione, risolvere situazioni complicate.

L’altro giorno su Twitter mi inizia inoltre a “seguire” YouDem, ovvero la prima social tv italiana promossa dal Partito Democratico. In questo caso si potrebbe parlare di partiti come di veri e propri Brand 2.0.

Speriamo i politici utilizzino i social media per conversare, ovvero ascoltare e rispondere ai feedback provenienti dall’esterno e non come semplici canali a una via. Per farlo dovrebbero seguire i consigli che vengono dati alle aziende per entrare ne La parte abitata della Rete, il primo dei quali è ascoltare le conversazioni inerenti il brand che hanno luogo sulla Rete e darvi risposta. Già questo primo passo mi sembra se lo siano perso per la strada.  Se è vero che i politici svolgono funzione di  rappresentanza del popolo, quale strumento migliore per assolvere ai loro compiti? L’utilizzo del web 2.0 dovrebbe essere per loro un dovere, non una possibilità da prendere in considerazione.

Per adesso sembra esserci ancora molto lavoro da fare…

Buzz + Street marketing

Il Buzz Marketing viene ormai associato alle più disparate strategie di comunicazione. Se vi ho già parlato di Buzz legato al marketing esperenziale e alla Corporate Social Responsability, questa è la volta dello Street Marketing.

Il Brand protagonista è Doritos che in Brasile, nello specifico a San Paolo, ha appeso ad un edificio un mega pacchetto di tortillas Doritos e lanciato sul suo sito il Concurso Pacote Gigante Encerrado.

Vi ricordate il gioco dei fagioli di Raffella Carrà in Pronto Raffaella? La logica è la stessa: Doritos, attraverso il suo sito, chiedeva agli utenti Internet quante patatine fossero contenute nel pacchetto alto oltre 3 metri e del peso di 132 kg. Il vincitore, Igor Numeriano, ha ricevuto a casa 73.200 tortillas.

Per innescare il passaparola Doritos ha inviato pacchetti di patatine da 5 kg l’uno a tutti gli iscritti alla community I want a 5KG Doritos, creata su orkut, il più popolare social network del Brasile, e a giornalisti, blogger e utenti Twitter. Su Flickr è stato inoltre aperto l’album di Giantdoritos, dove gli utenti hanno potuto inserire la propria foto col mega pacchetto ricevuto, immagini che fanno anche da sfondo al sito.

Un’unica osservazione: se lo scopo è quello di fare girare notizia ed immagini, quindi aumentare la notorietà del brand e migliorarne la percezione, perchè lasciare su tutte le foto condivise su Flickr il copyright?!

Per il resto una campagna davvero ben studiata. Brava Doritos!

fonte Vanksen Culture Buzz

Coin: un brand 2.0

Casualmente, finendo nel sito della Coin, mi sono resa conto essere un brand entrato perfettamente nelle logiche 2.0 e del marketing relazionale.

Coin, catena della grande distribuzione di articoli di abbigliamento ed accessori, ha un sito che ne riflette l’orintamento al marketing, quindi al consumatore. Oltre a svolgere le solite funzioni di presentazione e vendita dei prodotti, si impegna infatti a fidelizzare i propri clienti e creare con loro un rapporto profondo. Una relazione che superi l’infedeltà tipica del consumatore e permetta al brand di migliorare la propria imagine e, nel lungo periodo, la propria reputazione.

Le attività organizzate per creare e mantenere questo rapporto sono le più svariate: dalle classiche tessere per ottenere sconti o partecipare ad eventi speciali, le Coincard, a carte regalo che permettono di essere caricate ed intestate a qualcun’altro, le Giftcard. Mostre, concorsi, degustazioni, feed RSS dei negozi, contenuti speciali Coin, scaricabili attraverso Bluetooth in giornate prestabilite, indagini sull’umore dei Milanesi, presentate ogni 15 giorni in videowall, sono attività che Coin svolge pensando ai suoi consumatori.

Un canale su You Tube riservato al termometro Coin dell’umore dei Milanesi, una pagina su Facebook, la versione mobile del sito, il widget scaricabile, la radio Coin da ascoltare su pc, feed e newsletter, fanno capire l’importanza che, mondo virtuale e social media, rivestono per questo brand.

Un brand che, rivolgendosi ad un pubblico giovane, ne ha imparato linguaggio ed abitudini.


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