Le contraddizioni del brand Mars

Poche settimane fa Skittle, brand posseduto da Mars, ha lanciato il suo nuovo sito, realizzato in pieno stile “social media”. Il menù, costruito in maniera simpatica ma a mio parere alquanto fastidiosa, permette all’utente di visitare: la pagina media che, proprio come l’home page del sito, è formata dalla schermata del canale Skittles di You Tube, Chatter, che riprende tutti i cinguettii degli utenti che twittano frasi con al loro interno il nome del brand ed infine Friends che ripropone la pagina Skittles di Facebook.

Un’idea decisamente originale che vede concretizzarsi tutte le teorie tanto acclamate online intorno al potere del consum-attore e all’iportanza degli ugc.

Peccato si inizino ad avere dubbi sul fatto che Mars stia facendo vedere tutti i contenuti twittati. Parrebbe infatti che il brand, dopo aver ricevuto qualche critica (come è normale che sia), abbia cominciato a moderare i commenti.

Ma non è finita qui…

Sempre Mars, di recente, ha tenuto online un altro atteggiamento poco “social”. Dopo essersi resa conto dell’esistenza di snckrz, sito creato dall’agenzia Poke che permetteva agli utenti di prendere il logo Snickers e personalizzarselo, ha infatti voluto che il sito chiudesse, come ovviamente è accaduto.  Quali siano state le motivazioni che hanno spinto Mars ha prendere questa decisione è difficile capirlo: il sito, che aveva attirato più di 80.000 utenti, offriva a Snickers pubblicità gratuita, oltretutto offrendo un’immagine del brand perfettamente in linea con quella che Mars stava già cercando di costruire con la sua campagna Snickers Speack.

Una vicenda piena di contraddizioni ma che permette di porre in evidenza le grandi difficoltà che vivono i marketers nel lasciare il proprio brand nelle mani degli utenti.

fonte: Culture-buzz – A No to UGC: Non-official Snickers Site Closed

3 Risposte to “Le contraddizioni del brand Mars”


  1. 1 postoditacco marzo 31, 2009 alle 10:27 PM

    Come Diegoli insegna, devono imparare ad accettare di perdere una parte del controllo, se vogliono ottenere risultati apprezzabili sul web.
    Brava!

  2. 2 flavia85 aprile 1, 2009 alle 7:54 PM

    già.. less control, more influence 😉

  3. 3 coccinelladj aprile 3, 2009 alle 11:17 am

    Di fatto le imprese rimangono ancora e sempre le solite imprese. Parliamo di brevetti, di privacy, di paura che i concorrenti rubino le idee e le mettano in pratica per prime. In Internet la mentalità non è salvaguardare il Copyright e le licenze, ma…condividere! Se non si è pronti al confronto (ed ecco che spariscono magicamente i commenti troppo negativi) o se si ha paura di perdere potenziali guadagni (ed ecco che salta un progetto da 80.000 visite) allora penso che l’impresa ha fatto il passo più lungo della gamba e che debba prima farsi un esame di coscienza e capire se i valori della Rete possano effettivamente coincidere con i propri.
    I partecipanti di un social media non rappresentano più un audience dell’impresa, o almeno non solo, ma si sentono autorizzati a partecipare. Autorizzazione che alcune imprese ancora non concepiscono per paura di perdere il controllo della situazione.
    ti lascio questo link ad un post sull’argomento:

    Why the Snickers, Skittles, Mars family marketing department has it all wrong

    Ciao! 🙂

    Jessica


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