Archive for the 'informazioni e statistiche' Category

Il mio rimini web marketing event

Sono state davvero due belle giornate quelle passate al Rimini Web Marketing Event, non solo per i contenuti interessanti esposti dai relatori, ma anche grazie alle persone piacevolissime con le quali ho trascorso la seconda giornata. Le relazioni che si vengono ad instaurare e consolidare sono il vero valore aggiunto legato a questi eventi. Peccato non aver partecipato alla cena SEO. 😦

Nel weekend si è parlato dell’evoluzione della Rete in 2.0 e della possibilità per gli albergatori di sfruttarla per attirare nuovi clienti, ma anche e soprattutto per fidelizzare la clientela già acquisita. La percentale di utenti che utilizza il mezzo Internet per servizi relativi a viaggi e soggiorni, come evidenzia la ricerca Istat 2007 sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in Italia, è del 43,4%. Un dato rilevante di cui gli albergatori dovrebbero tener conto nel momento in cui pianificano il proprio comunication mix.

Tanti consigli che hanno messo in luce possibilità e criticità legate alla Rete.

I motori di ricerca, definiti da Piersante Paneghel vero e proprio campo di battaglia sul quale combattere: la necessità di applicare tecniche SEO per il posizionamento organico del proprio sito, attività che porterà vantaggi nel medio-lungo periodo, ma anche di investire nel PpC, in occasione di particolari eventi o promozioni, al fine di essere visibili in momenti appetibili.

L’e-mail marketing per la profilazione e fidelizzazione della clientela. L’off-line come punto di partenza per analizzare i bisogni che potrebbero emergere nei prospect. La on-line reputation come asset strategico di cui avere cura. L’importanza dei portali e delle recensioni che spesso affiancano le offerte. I social network come territori da vivere per comprendere bisogni e divulgare messaggi. Il diritto come regolatore di un mondo che, alle volte, per i più inesperti, appare privo di leggi.

Due righe a parte le vorrei dedicare a Zooppa, social network presentato da Alessandro Cappellotto, luogo d’incontro tra brand che intendono creare una campagna pubblicitaria ed utenti, più o meno esperti, che “giocano” a realizzarla. Un’occasione incredibile per le marche di avvicinarsi al pubblico presente in Rete, ottenere tanti contenuti ed idee, capire la percezione esterna del brand, sfruttare la viralità innescata dai partecipanti, creare con essi una relazione e generare coinvolgimento emotivo. Mettere nelle mani dei consumatori il proprio brand non è facile, ma è questo che il mercato chiede: i risultati che ne possono scaturire sono stupefacenti.

Privacy su Internet, cosa ne pensate?

Pochi giorni fa su Pandemia leggo dell’arrivo di FoolDNS

un progetto che punta a minacciare seriamente il tracciamento degli utenti (statistiche incluse) e tutta la pubblicità che appare sul web. (leggi il resto…)

La questione della Privacy su Internet è un argomento delicato in quanto influenza enormemente il mercato della Rete, pensate ad esempio a quanti danni subirebbe il gigante Google il cui businness è basato essenzialmente sul possesso di informazioni. Provate ora ad immaginare i cambiamenti che apporterebbe alle strategie di pianificazione marketing… Il mondo della pubblicità sul web subirebbe profonde modifiche, come anche gli strumenti destinati alla rilevazione delle visite: magari ottieni dati quantitativi ma non qualitativi, fino ad oggi punto di forza della Rete.

Di cambiamenti apocalittici penso però non ne sentiremo parlare. Il tanto chiacchierato Web 2.0, i social network, le conversazioni su blog e forum, si basano proprio sulla riconoscibilità dell’altro e sulla voglia di creare relazioni, più o meno durature che siano.

Certo è che la privacy è importante e che su Internet, adesso come adesso, è davvero difficile salvaguardarla, spesso buon motivo, per le persone più scrupolose, per mantenersi a dovuta distanza.

Il mio professore di media, quindi non uno sprovveduto del settore, a lezione sottolineava spesso le sue remore rispetto agli utilizzi che in un futuro sarebbero stati fatti di tutti questi dati che le persone un po’ per ingenuità, un po’ per abitudine, mettevano a disposizione di grandi multinazionali. Come dargli torto?

FoolDNS e tutte le funzioni anti tracciamento inserite nei nuovi browser sono quindi, a mio parere, una giusta alternativa offerta agli utenti che, qualora lo vogliano, potranno “farsi vedere”, altrimenti “nascondersi”. Vedremo come evolverà la cosa…

Il digital divide, un problema da risolvere…

Il problema è molto sentito e ne sono una prova i tantissimi siti, blog e forum che ne discutono. Sto parlando di Digital Divide.

Le aziende dovrebbero stare molto attente a questo genere di difficoltà: se le persone non possono connettersi gli sforzi fatti in Rete produrranno minori risultati, inoltre bisogna analizzare se il proprio target è, proprio per questi ostacoli, raggiungibile o meno sul web.

Come si legge su Wikipedia il DD è

[…] il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie e chi no […] vi è consenso nel riconoscere che condizioni economiche, di istruzione e, in molti paesi, l’assenza di infrastrutture siano i principali motivi di esclusione.

Leggo poi un’intervista pubblicata da Punto Informatico lunedì 21 Luglio, in cui Pezzotta parla di rischio di

creazione di una classe sociale di serie A che vive in città connesse, una classe sociale di serie B che vive in un territorio in abbandono perché non connesso.

Direi che tutti siamo ormai consapevoli della necessità della banda larga a livello nazionale tanto da definire la connessione un diritto del cittadino, tanto quanto la distribuzione di energia, acqua o il mantenimento dell’infrastruttura stradale.

Il problema è sentito ovunque, anche in America, dove, nonostante l’indiscussa superiorità, è stata lanciata l’iniziativa InternetForEveryone.org. Per rimanere competitivi all’interno di un mercato globalizzato e veloce come il nostro è impossibile non utilizzare Internet o anche solo servirsi di una connessione lenta.

In Gran Bretagna stanno cercando di diminuire il Digital Divide attraverso la distribuzione di computer gratuiti alle famiglie che ne hanno bisogno, il cui reddito non ne consente l’acquisto e il mantenimento di una connessione ad Internet, e che nondimeno potrebbero giovarsi e fruire della Società dell’Informazione. (leggi il resto…)

In Italia è stato creato un forum antidigitaldivide.org dove poter discutere dell’argomento, ma in realtà se ne parla un po’ ovunque.

Particolarmente toccante è stato, sempre su Punto Informatico, leggere di Fabio P., ragazzo 29enne affetto da distrofia muscolare, e della sua impossibilità di collegarsi attraverso banda larga ad Internet, rimanendo così privato del suo mondo. Ora questo problema è stato risolto ma direi che c’è ancora tanto da lavorare.

Qualsiasi cosa dicano, politici o operatori telefonici, su quello che hanno intenzione o meno di fare  non è giustamente creduto, essendo ormai anni che ci viene raccontata la stessa favola. Il 9 Marzo 2006, ad esempio, si leggeva su PI, ADSL: entro il 2008 la copertura totale, per Telecom l’obiettivo era arrivare a coprire il 98% della popolazione… Abbiamo bisogno di fatti!

Il governo dovrebbe fare di più, non può lasciare che siano gli operatori a decidere, in base ovviamente ai loro ritorni economici, dove e a chi dare la possibilità di connettersi.

La connessione è un diritto del cittadino e in quanto tale va garantito!

Questa è l’idea che mi sono fatta del DD leggendo qua e là per la Rete. Essendo però un argomento tanto importante quanto complicato nelle sue sfaccettature, pregherei chiunque avesse altre informazioni, punti di vista o fonti attendibili da sottopormi, di comunicarmelo così da poterne discutere nel modo migliore all’interno della mia tesi. Grazie anticipatamente.


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