Superati i 100 download

In questo periodo il tempo libero è decisamente calato e purtroppo Brand 2.0 ne sta subendo le conseguenze. Spero di riuscire presto a riprendere a scrivere con costanza.

Per il momento volevo però fare a tutti voi un grande ringraziamento perchè i download della mia tesi di laurea, “Il tuo nome ti precede”. Corporate Reputation, asset strategico per costruire vantaggio competitivo sui mercati globali, hanno superato il centinaio.

Purtroppo non ho ricevuto molti commenti a riguardo, ma il solo fatto che i download continuano giorno dopo giorno, mi fa pensare bene. Se qualcuno volesse aggiungere qualcosa mi farebbe molto piacere…

Se volete un altro post per i 200 download della tesi la potete sempre scaricare da Box.net. 😉

Giocare con la fotografia

L’altro giorno per puro caso sono finita nel sito di Erik Johansson, artista svedese di 23 anni. Vi consiglio di dare un’occhiata ai suoi lavori.

Ecco qualche esempio di quanto riesce a fare giocando con la fotografia:

tris pugno1

Le contraddizioni del brand Mars

Poche settimane fa Skittle, brand posseduto da Mars, ha lanciato il suo nuovo sito, realizzato in pieno stile “social media”. Il menù, costruito in maniera simpatica ma a mio parere alquanto fastidiosa, permette all’utente di visitare: la pagina media che, proprio come l’home page del sito, è formata dalla schermata del canale Skittles di You Tube, Chatter, che riprende tutti i cinguettii degli utenti che twittano frasi con al loro interno il nome del brand ed infine Friends che ripropone la pagina Skittles di Facebook.

Un’idea decisamente originale che vede concretizzarsi tutte le teorie tanto acclamate online intorno al potere del consum-attore e all’iportanza degli ugc.

Peccato si inizino ad avere dubbi sul fatto che Mars stia facendo vedere tutti i contenuti twittati. Parrebbe infatti che il brand, dopo aver ricevuto qualche critica (come è normale che sia), abbia cominciato a moderare i commenti.

Ma non è finita qui…

Sempre Mars, di recente, ha tenuto online un altro atteggiamento poco “social”. Dopo essersi resa conto dell’esistenza di snckrz, sito creato dall’agenzia Poke che permetteva agli utenti di prendere il logo Snickers e personalizzarselo, ha infatti voluto che il sito chiudesse, come ovviamente è accaduto.  Quali siano state le motivazioni che hanno spinto Mars ha prendere questa decisione è difficile capirlo: il sito, che aveva attirato più di 80.000 utenti, offriva a Snickers pubblicità gratuita, oltretutto offrendo un’immagine del brand perfettamente in linea con quella che Mars stava già cercando di costruire con la sua campagna Snickers Speack.

Una vicenda piena di contraddizioni ma che permette di porre in evidenza le grandi difficoltà che vivono i marketers nel lasciare il proprio brand nelle mani degli utenti.

fonte: Culture-buzz – A No to UGC: Non-official Snickers Site Closed

Immaginando il futuro

Le parole non servono…

Trovare lavoro col web 2.0

Da mercoledì ho iniziato a lavorare in un’agenzia di email marketing. La cosa più interessante è però capire come ho trovato, o meglio mi hanno trovata, per questo lavoro. Protagonista indiscusso è stato infatti il Web 2.0.

Come ho scritto anche nella mia tesi:

Il guadagno, nella parte abitata della Rete, non nasce infatti dal possesso, quindi dalla vendita, ma viceversa dalla condivisione, gesto al quale nella vita reale non siamo abituati. In un mondo dove la riproducibilità dei dati è semplice, veloce ed economica, mettere a disposizione non significa impoverirsi, ma viceversa arricchirsi. Un sistema indiretto di arricchimento talmente lontano dal nostro concetto di guadagno che spesso ne è difficile percepire il ritorno: alla parola ricco riconduciamo istintivamente il concetto monetario del termine, senza capire fino in fondo quali enormi vantaggi una buona reputazione possa apportare alla nostra persona, benefici di cui parlavo nel primo capitolo.

Ogni soggetto, in base alla propria natura e ai propri obiettivi può ottenere vantaggi differenti […].


Per una studentessa universitaria ormai giunta alla fine del proprio percorso di studi, mostrare le proprie conoscenze e al contempo accrescerle attraverso il confronto continuo che si vive sulla Rete, significa fare promozione di se stessa, oltretutto in un periodo fondamentale della propria vita. Un’esperienza che può aggiungere valore al proprio curriculum, ma che può anche rivelarsi luogo d’incontro e d’instaurazione di rapporti lavorativi importanti. Aprire un proprio spazio su Internet significa far conoscere la propria persona quindi ribaltare le regole del gioco e diventare paradossalmente “target” del datore di lavoro. Quest’ultimo dopo avere apprezzato le competenze di un blogger, se deciderà di instaurare con lui un rapporto professionale, sarà infatti il primo ad andare a cercarlo. Ottenere rispetto e stima non è facile. Richiede tempo, costanza, dedizione e tanta passione.

Così in effetti è successo: grazie a Brand 2.0 ho conosciuto Fabio Sutto e iniziato a scrivere per l’Online Marketing Blog. Il primo post che ho scritto,  Costruire una lista di email profilate, ha fatto si che fossi notata da Maurizio Fionda ed ecco che sono stata contattata per un colloquio presso l’agenzia Diennea.

Nel frattempo, sempre a riprova di quanto affermato precedentemente, ho anche iniziato un rapporto lavorativo con Adrias Online attraverso Francesco Piersimoni, blogger conosciuto sempre online. I loro consigli mi hanno permesso di realizzare la parte contenutistica del sito vacanze-venezia.net.

Ora per me inizia una nuova avventura! 🙂

Esercito e social media

Ieri mattina per la prima volta mi sono trovata “dall’altra parte della scrivania “: ho tenuto presso la caserma di Pesaro una lezione sui social media, naturalmente sotto la supervisione del mio ex relatore, Marcello Zeppa, che ha organizzato l’intero corso di formazione.

E’ stata davvero una bella eperienza. Mi è stata fatta notare una postura che denotava timidezza ma per il resto direi che è andato tutto bene. (naturalmente i commenti dei partecipanti sono ben accetti 😉 )

Sotto le slide che ho preparato per l’incontro. Nella prima parte mi concentro più sulle motivazioni che dovrebbero spingere l’esercito italiano ad essere presente online, mentre nella seconda l’approcio è decisamente più pratico e riguarda la costruzione di un blog con la piattaforma WordPress.com.

Una precisazione rispetto una domanda che mi è stata posta sulla possibilità di creare un blog in due lingue differenti. Ho guardato un po’ come si comportano gli altri blog e direi che se volete avere pieno controllo sulle traduzioni (come immagino vista l’importanza di una buona comunicazione nel vostro lavoro) e magari scrivere anche contenuti differenti (visti i divesi target cui vi rivolgete), conviene crare due blog, magari accomunati dalla grafica e legati attraverso link. Altrimenti, come avevo supposto anche a lezione, Wordpess.org (non .com) offre un plugin gratuito, Global Translator, che traduce ed indicizza in automatico il tuo blog in 41 differenti lingue, tra cui anche l’arabo.

Per ulteriori domande sono a vostra disposizione, come immagino lo saranno anche i miei lettori.

Grazie e buon lavoro.

La pubblicazione della mia tesi

E dopo le slide, questa è la volta della tesi vera e propria. Per chi non se lo ricordasse (anche perchè è abbastanza lungo) il titolo della tesi è “Il tuo nome ti precede”. Corporate Reputation, asset strategico per costruire vantaggio competitivo sui mercati globali.

Scegliere dove pubblicarla non è stato facile. All’inizio ho cercato tra le diverse applicazioni che offre la Rete ritrovandomi sempre di fronte a servizi che richiedevano pagamenti, o da parte mia per pubblicarla, o da parte di chi avrebbe voluto leggersela integralmente.

Molto dubbiosa sul da fare ho deciso allora di  chiedere consiglio su FrienFeed e subito mi hanno risposto Adriano, Michele ed Enzo, che ringrazio. Alla fine la mia scelta è quindi caduta su Box.net, in particolare sulla sua offerta di spazio gratuito con Box Lite.

Ma non è finita qui. Tutti i siti che parlavano di Box Lite rimandavano al sito Box.net ed io da qui non riuscivo (e non riesco tutt’ora) a trovare il link a Lite. Questa volta però mi sono “arrangiata” e ho chiesto aiuto attraverso la chat, mediante la quale un operatore mi ha prontamente risposto inviandomi il link al servizio Lite.

Insomma, è stata dura ma ce l’ho fatta: eccovi la mia tesi (che inserirò anche tra i widget).

Adesso tocca a voi, fatemi sapere cosa ne pensate! 😉

Riassumiamo: i Social Media e la Corporate Reputation

Finalmente ci siamo: giovedì 19 mattina mi laureo! 🙂

Brand 2.0 è un blog nato dalla volontà di dimostrare come i social media siano territori capaci di creare, sviluppare e migliorare le relazioni tra i brand e i loro stakeholders. Un’esperienza di personal branding che in oltre sette mesi di vita è riuscita a confermare quanto a inizio tesi avevo solo potuto ipotizzare a fronte di studi teorici: se in questo arco di tempo sono infatti stata in grado di costruire una mia immagine e reputazione online, lo stesso possono fare i brand, investendo nel sempre più importante capitale relazionale.

Ringrazio quindi tutti coloro coi quali ho avuto modo di conversare ed intrecciare relazioni più o meno profonde in questi pochi ma intensi mesi di attività online. Persone che mi hanno permesso di comprendere il mondo del web 2.o e di appassionarmici.

Questo però non è un addio: quando si inizia a vivere la Rete ce ne si innamora per cui Brand 2.0 rimane la mia “seconda casa”.

Sotto una breve presentazione della mia tesi: “Il tuo nome ti precede”. Corporate Reputation, asset strategico per costruire vantaggio competitivo sui mercati globali.

Buona lettura!

Citroën: un Brand 2.0

citroen_logo1Oggi scopro (un po’ in ritardo) che anche Citroën ha aperto il suo Corporate Blog.

Ancora i commenti non sono tantissimi ma quelli che ho letto sembrano raggiungere il fine per cui solitamente un brand decide di aprire spazi conversazionali, ovvero confrontarsi. Sul blog infatti si è parlato ad esempio del lancio ad inizio 2009 della nuova C3 Picasso suscitando diverse domande sull’alimentazione della macchina e in un altro post ho letto tra i commenti di lamentele sul funzionamento del crick della loro Citroën. Insomma, pochi commenti ma molte informazioni.

Carina inoltre la presentazione di Andrea nella pagina about:

Tutto questo Citroën lo farà con l’aiuto di una persona che per i lettori sarà un interlocutore esperto e preparato. Si chiama Andrea e sarà il padrone di casa del blog, colui che ha un contatto diretto con Citroën.

Per gli utenti è rassicurante sapere con chi si parla e che c’è una persona responsabile del blog.

Nel Blogroll troverete poi, oltre ai link ai mini siti dedicati ai diversi modelli di Citroën, anche la Citroën Web Tv.

I presupposti sembrano esserci tutti. Citroën entra quindi tra i miei Brand 2.0.

Un’ultima cosa: grazie al post di Ottokin pubblicato sul suo Bloggokin oltre ad essere venuta a conoscenza del blog di Citroën ho potuto notare il restyling del logo. Veramente bello anche il nuovo spot della marca automobilistica francese.

Marchette: giusto o sbagliato?

La vicenda Oral-B ha riportato alla luce il da sempre presente nel campo dell’editoria “problema della marchetta” e suscitato l’indignazione di molti nei confronti dei blogger che hanno accettato di scrivere un post su un prodotto inviatogli da un brand per farsi pubblicità.

Io alla campagna buzz di Oral-B ho partecipato quindi naturalmente non sono contro questo genere di comunicazione, ma a tre condizioni:

  • nel post deve essere specificato che al blogger è stato chiesto di parlare del prodotto, magari dopo avergliene inviato uno in omaggio;
  • la recensione deve essere fatta criticamente: non deve essere la riscrittura enfatizzata del foglio delle istruzioni ma deve offrire al consumatore, come anche al brand, un punto di vista esterno sul prodotto;
  • il post non deve uscire troppo dalla linea editoriale del blog onde evitare di produrre malcontento nei lettori che si riverserebbe negativamente sia nei confronti del brand, che del blog stesso.

Proprio il terzo stava per non farmi accettare di partecipare alla campagna ma poi inserendo il tutto all’interno di un discorso sulla comunicazione del brand mi è sembrato plausibile parlarne (e poi quando mai mi si sarebbe ripresentata l’occasione?! 😉 ).

Quali siano i vantaggi di una campagna così strutturata è facile intuirlo:

  • si crea una conversazione, molto probabilmente positiva, intorno al prodotto;
  • si migliora il posizionamento del brand sui motori di ricerca;
  • si comprende cosa il mercato pensa del prodotto;
  • si influenzano, come le ricerche dimostrano, le decisioni dei consumatori.

Se i blogger fossero sinceri nel descrivere i prodotti testati tutti ne guadagnerebbero: brand, agenzia, blogger e consumatori.

Il problema l’ho evidenziato al primo punto dei vantaggi con l’inciso “molto probabilmente positiva”. Se infatti un post è “comprato” si crede più difficilmente a quanto scritto dal blogger, supponendo quest’ultimo sia obbligato (più o meno esplicitamente) a parlarne bene. Dubbio ovviamente più che lecito.

La soluzione?

Se i tre criteri di cui ho parlato a inizio post vengono rispettati per me non ci sono problemi. Inoltre aggiungerei che post scritti da influencer sono tanto più utili quanto più il prodotto necessita di conoscenze per essere compreso (es. pc) o di pareri per essere apprezzato (es. libro).

Il pubblico è ormai più che abituato alla pubblicità e sa difendersi ed interpretare quanto scritto: un post troppo elogiativo finisce infatti col diventare ironico e poco efficace per tutti. Inoltre ricordiamoci che in questo genere di comunicazione il rapporto tra blogger e brand viene palesato.

Voi cosa ne pensate? Avete mai fatto una marchetta? Ve lo hanno chiesto ma avete rifiutato?


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