Pochi giorni fa su Pandemia leggo dell’arrivo di FoolDNS
un progetto che punta a minacciare seriamente il tracciamento degli utenti (statistiche incluse) e tutta la pubblicità che appare sul web. (leggi il resto…)
La questione della Privacy su Internet è un argomento delicato in quanto influenza enormemente il mercato della Rete, pensate ad esempio a quanti danni subirebbe il gigante Google il cui businness è basato essenzialmente sul possesso di informazioni. Provate ora ad immaginare i cambiamenti che apporterebbe alle strategie di pianificazione marketing… Il mondo della pubblicità sul web subirebbe profonde modifiche, come anche gli strumenti destinati alla rilevazione delle visite: magari ottieni dati quantitativi ma non qualitativi, fino ad oggi punto di forza della Rete.
Di cambiamenti apocalittici penso però non ne sentiremo parlare. Il tanto chiacchierato Web 2.0, i social network, le conversazioni su blog e forum, si basano proprio sulla riconoscibilità dell’altro e sulla voglia di creare relazioni, più o meno durature che siano.
Certo è che la privacy è importante e che su Internet, adesso come adesso, è davvero difficile salvaguardarla, spesso buon motivo, per le persone più scrupolose, per mantenersi a dovuta distanza.
Il mio professore di media, quindi non uno sprovveduto del settore, a lezione sottolineava spesso le sue remore rispetto agli utilizzi che in un futuro sarebbero stati fatti di tutti questi dati che le persone un po’ per ingenuità, un po’ per abitudine, mettevano a disposizione di grandi multinazionali. Come dargli torto?
FoolDNS e tutte le funzioni anti tracciamento inserite nei nuovi browser sono quindi, a mio parere, una giusta alternativa offerta agli utenti che, qualora lo vogliano, potranno “farsi vedere”, altrimenti “nascondersi”. Vedremo come evolverà la cosa…
Da un po’ di tempo rifletto sull’argomento. Da un lato credo che il web 2.0 come si è configurato si nutra dell’abbattimento delle barriere spaziali, temporali e identitarie, e che sia di per se stesso elegantemente indisciplinato; dall’altro sempre più mi convinco che un po’ di ordine vada messo e forse imposto… qualcuno ha parlato di carte di identità virtuali. Staremo a vedere.
Il disordine va bene, fa parte dell’effetto serendipity ma sono d’accordo con te sul fatto che di alcune certezze ci sia bisogno per potersi muovere al meglio nel marasma di informazioni, anche perchè col tempo aumenterà sempre più… L’importante è non esagerare onde evitare di snaturare il www!
Se si accede ad internet, bisogna accettare di essere in qualche modo tracciati e studiati, nelle scelte che facciamo, nei siti che apriamo ecc. Se questi dati servono come statistiche generali o per trovare colpevoli di crimini (vedi pedofili, spam, virus ecc.) ben vengano.
L’idea delle identità virtuali è buona, ma potrebbe essere pericolosa per coloro che vogliono “tappar la bocca”, magari con semplici censure o ricatti nella vita vera, non quella virtuale.
Il web dovrebbe essere libero, la vera bocca della verità, aperta a tutti, dove tutti possono dire la propria opinione, visto che ormai la TV e la stampa sono manovrate a farci vedere le cose come vogliono, e non come sono. Nel web dovremmo mantenere sempre questo potere della libertà di pensiero e parole. Speriamo.
Ogni giorno siamo “spiati”. Google è un esempio. E Google Chrome, dopo Google analytics, il miglior strumento per studiare gli utenti e il loro comportamento in internet. Penso che attraverso i browser, chi vorrà, saprà sempre più cose di noi..